CONSIGLIO COMUNALE del 6 settembre 2011

Rescoconto del CONSIGLIO

Presso la sala consiliare del vecchio municipio, dalle h.21 per la trattazione del seguente ordine del giorno:

  1. Regolamento del Consiglio Comunale e delle Commissioni permanenti. Integrazione.
  2. Operazione di aggregazione dei soggetti affidatari del servizio di trasporto pubblico locale nei bacini di Modena, Reggio Emilia e Piacenza (con presenza dell'AD di ATCM Pietro Odorici)
  3. Mozione presentata dal Gruppo Consiliare “Insieme per Bomporto” in data 3.9.2011 Prot. n. 8705 avente ad oggetto: “Per un processo di fusione del trasporto pubblico locale che sia efficiente ma anche attento alle esigenze dei cittadini”.
  4. Accordo Territoriale per l’Ambito Produttivo di Villavara, ai sensi dell’art. 15 della L.R. 20/2000 e dell’art. 58 del PTCP – Approvazione.
  5. Mozione consiliare in materia di autorizzazione integrata ambientale sulla terza linea dell’inceneritore di Modena presentata dal Gruppo Consiliare “Lista Civica Bomporto cinque stelle BeppeGrillo.it” in data 17.8.2011 Prot. n. 8280.
  6. Contro- Mozione consiliare in materia di autorizzazione integrata ambientale sulla terza linea dell’inceneritore di Modena presentata dal Gruppo Consiliare “Bomporto soliderietà e progresso ( PD-IDV-SEL-Socialisti italiani)” in data 3.9.2011 Prot. n. 8727
  7. Comunicazione del Sindaco relativa ad edificio pericolante in Via Pasubio, Frazione di Solara – Provvedimenti.
  8. Comunicazione del Sindaco relativa alla diagnosi e certificazione energetica di alcuni edifici comunali.


Dopo aver rimandato il consiglio di una settimana (senza peraltro avvertire l'AD di Atcm Odorici che si era presentato regolarmente il 30 agosto sera davanti ad un Municipio deserto e chiuso) per consentire molto probabilmente di preparere la contro mozione (a favore dell'inceneritore) targata PD, il 6 settembre si è finalmente svolto il consiglio comunale con parecchia "carne al fuoco", in primis su tutto la questione dell'ampliamento dell'inceneritore; andiamo per punti iniziando dalla comunicazione inerenti il punto 7, vista la presenza in sala del diretto interessato. La comunicazione è relativa all’edificio pericolante di Via Pasubio di Solara; si tratta di una situazione un po’ complessa, una parte di un’abitazione fatiscente è crollata in parte sulla pubblica via, in parte in una proprietà privata. Mentre la strada è stata messa in sicurezza, il privato cittadino che si trova coinvolto in questo crollo si trova a richiedere all’Amministrazione di intervenire in vece del proprietario (insolvente e attualmente irreperibile) per sanare una situazione che non gli permette di entrare, se non a piedi nella sua proprietà attraverso il passo ostruito dalle macerie pericolanti. Il Sindaco comunica che i fondi sono stati stanziati (circa 13.000 euro per l’intervento), spese anticipate per poi rifarsi sul proprietario, ma che l’intervento tarda poiché è necessario l’autorizzazione a procedere dell’autorità giudiziaria, poiché si parla dell’interferenza di una istituzione su due proprietà private (e quella che è crollata, e quella vittima di tale crollo); il quadro è semplificato con una news dell’ultim’ora (??) dal fatto che al proprietario, insolvente con la Banca, è subentrata la banca stessa; auspichiamo che la comunicazione tra Amministrazione e Banca sia più efficace e veloce di quanto avvenuto finora, e che per il nostro cittadino vittima di questa situazione si risolvano presto le cose.

Passiamo al punto 2 in ODG: Operazione di aggregazione dei soggetti affidatari del servizio di trasporto pubblico locale nei bacini di Modena, Reggio Emilia e Piacenza
Argomento importante: il Comune di Bomporto, in quanto azionista della Società di trasporto pubblico (STP) ATCM di Modena, è chiamato a pronunciarsi sulle operazioni che porteranno alla creazione di “SETA”, Società Emiliana Trasporti Autoferrotramviari, frutto della fusione-acquisizione delle società di Modena – Reggio Emilia – Piacenza. E Parma, che ci sta in mezzo? Ottima domanda. Parma è “fuori dai giochi” in quanto oggetto, al momento, di un bando di gara non revocabile per la privatizzazione di una parte del suo capitale, attualmente interamente pubblico, che non può essere revocato. Seta, una volta formata, parteciperà al bando di gara.
L’idea, a nostro parere buona, a base della creazione di SETA è di giungere ad una razionalizzazione delle aziende, sia in termini di parco mezzi che relativamente alla gestione del personale, alla creazione di nuove linee interprovinciali, alla creazione di un oggetto più rilevante a livello regionale e nazionale in termini di capitale. Inoltre si accoglie anche la spinta in questo senso da parte della Regione; alla fine, tra qualche anno, le STP saranno quattro: Modena+Reggio+Piacenza, Bologna+Ferrara, la Romagna e Parma.
Tutto ottimo ma…ci sono parecchi ma…che andiamo qui a spiegare:

-    Atcm Modena ha, in previsione di chiusura a fine 2011 il pareggio di Bilancio, dopo almeno 3 anni di “lacrime e sangue”, un piano industriale di grandissimo rilievo ed evidentemente molto efficace per passare da una perdita di alcuni milioni di euro al pareggio. Reggio Emilia e Piacenza, invece, sono in perdita. La nuova azienda, pur riconoscendo questa situazione ad Atcm, si prepara ad altri anni di “austerity” per riequilibrare il Bilancio globale, almeno 3 anni. Ora, è vero che Atcm ha già adeguato le tariffe, è già impegnata contro l’evasione del titolo di viaggio, ha già ottimizzato il personale… ma sicuramente il territorio Modenese non vedrà lo sviluppo di nuove linee, come ad esempio il tanto agognato (almeno nel nostro territorio) collegamento trasversale Nonantola-Bomporto-Sorbara-Carpi. Dunque inaccettabile.Questo il primo punto a svantaggio della creazione di questo oggetto.
-    Non esiste un piano industriale dettagliato di COME si farà a giungere nei prossimi 3-5 anni al pareggio di Bilancio. Mezzo punto a sfavore, poiché è vero che se sono stati in grado di farlo con Atcm ci riusciranno anche con la nascente Seta.
-    Lo statuto della società nascitura ci lascia molto molto perplessi in due punti almeno. Il primo, alla voce “La società ha per oggetto” si legge:
“l'esercizio, l'organizzazione, l'impianto e la gestione complessiva dei servizi di trasporto pubblico autofilotranviario e ferroviario di persone e merci in ambito urbano, suburbano ed extraurbano, l'esercizio delle attività di noleggio ferroviario e di autoveicoli con e senza conducente, servizi ferroviari per conto di altri gestori..” e altre attività correlate. Poi scorrendo le varie voci emergono: “gestione di parcometri, parchimetri, parcheggi, aree attrezzate per la sosta, rimozione auto, sistemi integrati di controllo del traffico, gestione del preferenziamento semaforico, accesso ai centri urbani ed i relativi sistemi e tecnologie di informazione e controllo e quant'altro attinente al trasporto; (…) programmazione, progettazione, realizzazione e gestione di sistemi di viabilità e traffico; (…) gestione, anche per conto terzi, di impianti di erogazione di carburante (gas metano, gpl, ecc.)” E va beh, son comunque attività connesse alla viabilità, anche se la gestione di una pompa di benzina non c’entra molto con il trasporto pubblico. Proseguendo appaiono altre cose interessanti: “commercio all'ingrosso di pezzi di ricambio e di complessi meccanici ed elettromeccanici, nuovi ed usati; attività di gestione e promozione turistica;  l'assunzione di rappresentanze e di deposito merci;  attività di riscossione per conto degli enti impositori di sanzioni, multe, pedaggi, imposte, diritti, tasse e quant'altro; gestione delle attività di liquidazione e di accertamento dei tributi e quelle di riscossione dei tributi e di altre entrate e delle attività connesse o complementari indirizzate al supporto delle attività di gestione tributaria e patrimoniale, con esclusione di qualsiasi attività di commercializzazione della pubblicità; servizio affissioni (…) gestione immobiliare; gestione, esecuzione e manutenzione della segnaletica verticale ed orizzontale; sicurezza stradale e pronto intervento stradale; trattamento dei rifiuti solidi urbani, liquidi e gassosi connessi ai cicli di manutenzione e pulizia dei veicoli e degli impianti fissi, anche conto terzi connessi con le lavorazioni; elaborazione di progetti e direzione lavori di opere da realizzare per conto proprio o commissionate a/da soggetti terzi; (…) organizzazione e gestione di corsi per la diffusione e l'applicazione delle conoscenze scientifiche, tecnologiche, gestionali ed organizzative nei campi di proprio interesse.” Ora, alla luce di questo, copio-incollato direttamente dallo Statuto, ci tengo a sottolinearlo, pare più che una società per la gestione dei trasporti pubblici nasca una specie di fac-totum sul territorio, finanziato da capitale pubblico, che possa in qualche modo fare concorrenza sleale a officine meccaniche, servizi funebri, “attacchini”, società di smaltimento rifiuti, agenzie di riscossione tributi. Ma non si rischia, ci chiediamo, che con tutte queste attività si perda di vista lo scopo principale, che è quello di garantire AL CITTADINO un’azienda efficiente, puntuale, ed economica?
Il secondo, alla fine dello stesso Statuto, si legge (sempre copio-incollando): “L'utile netto (…)” sarà distribuito “in favore dei soci in misura non inferiore al 50% (cinquanta per cento) dell’importo complessivo degli utili netti distribuibili.” Giusto, anche io se investo i miei denari voglio un ritorno economico. Ma qui si sta parlando di una società che rende un servizio pubblico, anche sociale, sono i pullmini dei bambini che vanno alle scuole elementari, il contatto con il mondo di un anziano che va al mercato al lunedì.. insomma un ente che inciderà sul budget familiare, soprattutto delle fasce più basse. Allora non avrebbe più senso, per la delicatezza dell’argomento trattato, destinare una quota fissa degli utili anche al miglioramento dei servizi? Mi è stato risposto che utili non ce ne saranno per i prossimi 3-5 anni. Vero. Ma questa società ha durata fino al 2050, siamo nel 2012, massimo entro il 2017 inizieranno ad esserci, questi utili. Si tratta di 33-35 anni di utili, che finiranno al 50% per statuto nelle casse degli azionisti, mentre nessuno ci garantisce che il disavanzo verrà utilizzato per ridurre il costo del biglietto, o per istituire nuove linee. O magari si acquisterà un nuovo carro funebre, chissà.
Queste le ragioni del nostro voto contrario.

punto 1:Regolamento del Consiglio Comunale e delle Commissioni permanenti. Integrazione. In sostanza, clamoroso al "Cibali", dopo 2 anni dalla nostra mozione votata a maggioranza, arriva le web cam in consiglio comunale! Alleluja...Assieme all'integrazione del regolamento preposto che prevede di poter riprendere le sedute ad ecezione dei casi che riguardano questioni di privacy o riferite a persone ben definite, la web cam è già stata montata ed operativa. Nonostante il grave ritardo imputabile principalmente al dipartimento del servizio informatico associato in capo all'unione (gestito dal dirigente Dott Sola, quello dei 85000 euro lordi/anno + premi) ora, insieme all’arrivo dell'adsl (almeno per i cittadini di Sorbara) non avrete più scuse per non seguire on-line i lavori del Consiglio Comunale di Bomporto e dell'Unione, anche se in differita e non ancora live, dalla prossima convocazione.

Punto 4: Accordo Territoriale per l’Ambito Produttivo di Villavara, ai sensi dell’art. 15 della L.R. 20/2000 e dell’art. 58 del PTCP – Approvazione.
E finalmente si ritorna a parlare di PSC. Mi dispiace che la maggioranza abbia preso una mia osservazione in modo così negativo, tanti di noi si chiedevano perché, se si era parlato si approvazione del Piano prima dell’estate, la cosa è passata in sordina fino ad ora. Non stiamo ad accusare di negligenza, ci mancherebbe, anche perché non c’è stato, oggettivamente, le pratiche sono tutte archiviate, e l’iter va avanti. Il nostro rimprovero è la mancanza di una semplice comunicazione: “Cittadini tranquilli, non ce ne siamo dimenticati, l’iter va avanti. Stiamo aspettando un accordo territoriale sulle aree produttive di Villavara, dobbiamo consultare gli altri Comuni dell’Unione e la Provincia, ci vorrà un mese (o due, o tre)” Ed ecco, qui c’è proprio quell’Accordo, che porterà presto all’approvazione del PSC. Noi ci siamo astenuti, siamo d’accordo perché è un atto che permetterà di andare avanti nell’iter, ma ancora si parla di cementificazione del territorio, in area di completamento, 52.000 mq di capannoni. Già, non ce ne sono abbastanza di capannoni sfitti, abbandonati, non finiti….ma avanti cosi, loro riescono a ragionare solo con sviluppo basato con nuovo cemento… 

punto 5 e 6: Due mozioni, la nostra e quella della maggioranza, simili ma profondamente diverse. Ve le alleghiamo entrambe, così vi potete farvi un’idea.
Faccio una premessa, non breve, per spiegare la situazione. Hera attualmente ha l’autorizzazione per incenerire 240.000 tonnellate di rifiuti all’anno, di cui 30.000 (attualmente derogati a 45.000 ton/anno) di rifiuti speciali. Attualmente visto l’incendio che ha colpito la vecchia terza linea nel 2009 e poi andata fuori uso, sono 180000 le ton/anno che incenerisce l’impianto. I primi sono principalmente quelli che noi non differenziamo (in realtà anche il 25% del totale (<50% mediamente) che differenziamo su base bacino hera (da Bomporto a tutta l’area centro sud della provincia), i rifiuti urbani del cassonetto grigio del generico, i secondi sono o rifiuti provenienti dai processi industriali o dalle imprese o ditte commerciali e quello che rimane quando si tratta il rifiuto differenziato( i cosidetti speciali non pericolosi che possono venire importati da tutta italia). In questa sede non si discute in merito a questo, sono diritti acquisiti che restano fermi. Per raggiungere questo obiettivo, attualmente c’è la quarta linea, il camino azzurro che vediamo stagliarsi verso il cielo, ome già detto da 180.000 tonnellate/anno, due linee vecchie sono state smantellate, e la terza è l’oggetto di questa AIA: attualmente c’è l’autorizzazione a ristrutturare questa linea, e a rimetterla in funzione. Invece con questa nuova AIA si chiede invece di smantellarla completamente e di ricostruirla del tutto, nuova e più efficiente.
Due anni e mezzo di lavoro, 56 milioni di euro. CINQUANTASEI MILIONI DI EURO. Ora, vogliamo veramente credere che Hera faccia questo tipo di investimento e poi si accontenti di incenerire quel poco che rimarrà di non differenziato quando la provincia raggiungerà il 65% di raccolta differenziata, così come previsto a fine 2012 dalla normativa nazionale (DL 152/06 – art 205 che non sarà rispettato visto che siamo al 52% solo a fine 2011 e andremo in infrazione)? Ovvio che no, visti anche i trend di crescita dei rifiuti in forte ribasso negli ultimi anni unito al fatto che devre crescere la differenziata per legge…E quindi secondo noi più verosimilmente si arriverà adirtuttira a togliere o aumentare il tetto degli Speciali (che possono venire da fuori provincia), anche se per ora dagli annunci rimane tutto cosi, (L’Informazione 13/09/2011);conseguenze: i cittadini modenesi da un lato pagheranno una TIA (la tassa del rusco per intenderci) maggiorata (per Hera (ma solo per loro però…) il porta a porta è più caro che gestire decine e decine di punti attrezzati), e si sforzeranno di differenziare tutto per raggiungere gli obiettivi, all’altro si vedranno incenerire le stesse quantità di rifiuti indipendentemente dalla loro buona volontà.
Abbiamo portato studi della Dottoressa Gentilini, oncologa, che dimostra un’incidenza maggiore di tumori e parti prematuri nelle vicinanze degli inceneritori, ci sono documenti firmati da esimi medici dell’I.S.D.E.(organo autorevole internazione che riunisce i migliori medici oncologici e non a livello mondiale) che chiedono la dismissione di tale pratica, ma il Sindaco sostiene che ci sono studi altrettanto autorevoli (tra cui anche quelli  dell nostro ex ministro Prof. Veronesi appunto, clamorosamente smentito da ciò che dicono e prescrivono il direttivo dei Medici dell’I.S.D.E.) che dimostrano l’esatto opposto, e comunque non c’è nessuna prova fornita da Arpa o da altri studi universitari che avvalla le nostre tesi, ad ecezione di Moniter sul discorso parti prematuri.
Ci dicono che le emissioni non creano alcun tipo di danno  perche entro le normative i legge (anche se personalmente, lo ribadisco, continuo a non crederci). In ogni caso si tratta di un investimento cospicuo per degradare delle materie prime che potrebbero essere re-immesse in un nuovo ciclo di vita allo stato di ceneri da smaltire in discarica. La materia a nostra disposizione è FINITA, non illimitata. Se la riutilizziamo, allora si diverrà infinita, mentre se la riduciamo in cenere, interrompiamo il ciclo. Se vogliamo preservare il nostro stile di vita, se vogliamo continuare a crescere, lo possiamo fare solo riutilizzando.
Questo si basa sulle dimensioni del nostro pianeta, e sulle risorse che la natura ha messo a nostra disposizione.
Ed inoltre, parlando di cose più grette, quale può essere la questione economica dell’operazione, attualmente incenerire costa 108 euro a tonnellata. Ricordiamo che non è come accendere un pezzo di carta nel camino. Ci sono processi che innescano la fusione, che va alimentata e controllata, filtri, ceneri, manutenzione, monitoraggio, trasporto da e per l’inceneritore. …e invece un ciclo tipo Vedelago basato su trattamenti meccanici biologici o per estrusione? All’inizio, quando l’impianto non è ancora ammortizzato, costa sui 40 euro a tonnellata, dopo qualche anno tra zero e 20 euro a tonnellata.
Ma allora… se ci aggiungiamo il pericolo (non dimostrato secondo loro) di danni alla salute, perché continuiamo a incenerire? Perche nel dubbio se ci sono comprovate alternative alla soluzione dell’incenerimento, i nostri amministratori non applicano il tanto sbandierato principio di precauzione…Facile immaginarlo…Ci sono logiche affaristiche di convenienza dietro che dominano tali processi decisionali?? Provate anche voi a chiederlo alle Amministrazioni locali che all’unanimità ieri (12 settembre) hanno formalmente autorizzato la suddetta AIA in sede di conferenza dei servizi. Io attualmente non so rispondere.tatto sta che la nostra mozione non è passata e di conseguenza è passata la loro. Ecco in nomi di consiglieri che hanno votato contro (Dunque a favore dell'inceneritore (atti pubblici)):

Sindaco Alberto Borghi; Meschiari Tania (assessore Pubblica Istruzione, Servizi Sociali, Sanità) ; Claudio Gibertini (assessore sport volontariato); Enzo Sacchetti (assessore Al Bilancio, Tributi, Patrimonio); Marcello Mandrioli (Capogruppo PD); Della Marca Francesca; Brunetto Righi. SI sono astenuti invece i 2 consiglieri in quota maggioranza, Mario Lugli e Giuseppe Marrese (SEL).

Con questa approvazione si autorizza un investimento così ingente in una tecnologia obsoleta e sporca. Inoltre (aggiornamento del 12 settembre) è saltato pure fuori il balzello che da ora in poi sarà possibile incenerire una quota pari al 28% della capacità attuale (e futura) totale dell'impianto... quota che riguarda rifiuti speciali non industriali (gli industriali rimaranno max 30000 ton/anno, salvo probabili deroghe)…ergo come previsto aumenteranno gli speciali che verranno importati da fuori provincia….facendo 2 conti attualmente il 28% di 180000 sono 50400 ton/anno!!! che diverranno oltre 67000 quando andrà in funzione a regime la nuova linea nel 2014….TUTTO AMPIAMENTE PREVISTO. Ma chiedetevi perchè ogni tanto. NOn ci resta che sperare in successive azioni che verranno prese in sede di conferenza sulla discussione del nuovo Piano di Gestione rifiuti Provinciale (PPGR), per il quale possano essere presi provvedimenti in grado di far cambiare idea il gestore sulla fattibilità o meno della terza linea. Sicuramente come Movimento 5 Stelle, daremo battaglia anche su questo.

 Ultimo punto (8): Comunicazione del Sindaco relativa alla diagnosi e certificazione energetica di alcuni edifici comunali. Da ultimo la comunicazione sull’iter seguito per la certificazione energetica di alcuni edifici di proprietà comunale, non tutti, e per la diagnosi energetica, cioè, a seguito dei consumi rilevati e di come questi si distribuiscono tra pareti, finestre, tetto e impianto, si stabilisce dove conviene intervenire per avere il maggior risparmio energetico al minor costo. A parte la comunicazione, meramente di metodo (si fa così per tutti gli edifici di cui si effettua una diagnosi energetica) non sono stati comunicati i risultati di questo studio o i i dettagli operativi degli interventi proposti per migliorare le prestazioni energetiche o riqualificare i suddetti edifici. Seguirà probabilmente una nostra interrogazione in merito. Come andrà a finire? Seguite i prossimi Consigli Comunali!

Please publish modules in offcanvas position.