INTERROGAZIONE sullo stato dei progetti di partecipazione cittadina in essere nel nostro territorio

Valutazione attuale: 0 / 5

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva
 

Interrogazione a risposta scritta

Oggetto: stato dei progetti di partecipazione cittadina in essere nel nostro comune e accesso al bando regionale che stanziava fondi

Risposta, in breve: sostanzialemente non si è messa in opera alcuna manovra o iniziativa per ottenere i  finanziamenti previsti dal bando regionale per contributi a sostegno di processi di partecipazione (L.R. n.3/2010, art.6) , per il 2014, nè a livello di Comune, nè di Unione; nel doc di risposta (vedi link piu sotto) si può leggere invece cosa è stato fatto in seno all'Unione dei COmuni, negli anni precedenti il 2014....ma di fatto come ricaduta comunale, quest'anno, dalle tante belle parole udite dal sindaco in campagna elettorale di maggio, non sono seguiti fatti, e nemmeno si è cercato di ottenere prezioni fondi con proposte di progetto dopo le elezioni 2014.

>> RISPOSTA, DISCUSSA NELLO SVOLGIMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 26/11/2014

PREMESSO CHE

La partecipazione del cittadino alla vita democratica è un principio che discende direttamente dal diritto di sovranità popolare e dal diritto di cittadinanza, riaffermato dalla normativa europea. Alcune azioni dell'Unione, quali la "Carta europea dei diritti dell'uomo nella città " (2000) e l'Agenda della conferenza di Fuerteventura, "Sviluppo della cittadinanza democratica e di una leadership responsabile a livello locale" (2002), sostengono la partecipazione diretta dei cittadini e la massima trasparenza nelle comunicazioni tra pubblica amministrazione e cittadini. Uno degli obiettivi fondamentali è trasformare, attraverso l'uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, le relazioni interne ed esterne del settore pubblico, con il fine di migliorare l'erogazione dei servizi e la partecipazione della società civile alla vita democratica. L'impiego delle tecnologie costituisce lo strumento principale per il mutamento delle relazioni fra soggetti, che richiede un rilevante cambiamento culturale, in particolare per i soggetti pubblici, i quali sono tenuti a rendere conoscibili e fruibili i dati in loro possesso, garantendone la qualità e l'aggiornamento. Il principio della partecipazione attiva e della  trasparenza dell'azione amministrativa, ribadito dalla  "Carta europea per i diritti del cittadino nella Società dell'informazione e della conoscenza", con particolare riferimento alle tecnologie informatiche, sancisce quattro diritti fondamentali:

- il diritto all'accesso,

- il diritto all'informazione,

- il diritto alla formazione, 

- il diritto alla partecipazione.

La partecipazione viaggia, dunque, di pari passo con un altro concetto fondamentale: la "trasparenza". La trasparenza intesa come "accessibilità totale" trova naturale attuazione, nell'era digitale, attraverso la pubblicazione sui siti web istituzionali delle amministrazioni pubbliche delle  informazioni concernenti ogni aspetto dell'organizzazione. I curricula, le retribuzioni, i tassi di assenza e di presenza del personale, i risultati dell'attività di misurazione e valutazione svolta dagli organi competenti sono solo alcuni degli elementi essenziali per favorire la diffusione di forme di controllo del rispetto dei principi di buon andamento e imparzialità. La trasparenza costituisce, infatti, un livello essenziale delle prestazioni erogate dalle amministrazioni pubbliche ai sensi dell'art.  117, secondo comma, lettera m) della Costituzione. Con il Decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, il Legislatore ha definito una serie di contenuti obbligatori che le pubbliche amministrazioni hanno l'onere di pubblicare in una apposita sezione sui propri siti web  istituzionali (cfr. paragrafo 4.2). In particolare, la Delibera CiVIT n. 105/2010 "Linee guida per la predisposizione del Programma triennale per la trasparenza e l'integrità" specifica, fra le altre cose, i contenuti che devono essere pubblicati sul sito istituzionale e le modalità di pubblicazione per  facilitarne la reperibilità e l'uso da parte dei cittadini. La Legge 7 giugno 2000, n. 150, nel disciplinare le attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni, ha riconosciuto il diritto di accesso del cittadino all'azione amministrativa anche attraverso il ricorso agli  istituti  della concertazione e della partecipazione attiva.

VISTO

La legge regionale 3/2010 art 1 che esprime: “La democrazia rappresentativa è un ideale fondativo degli Stati moderni ed è riconosciuta come una condizione essenziale per affermare il diritto di partecipazione dei cittadini dal Trattato dell'Unione europea, dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, dalla Costituzione italiana e dallo Statuto regionale. Lo sviluppo della democrazia partecipativa è coerente con gli ideali fondativi della Repubblica, promuove una maggiore ed effettiva inclusione dei cittadini e delle loro organizzazioni nei processi decisionali di competenza delle istituzioni elettive, rafforza la democrazia.”

L’articolo 2, comma 1, lettera a) della medesima legge che esprime: “(la suddetta legge ndr) intende facilitare l'accesso alla costruzione delle scelte pubbliche di tutte le persone e delle loro organizzazioni, riconoscendo pari diritti alle persone, risposte proporzionate e con una forma appropriata ai cittadini che si trovino in condizioni diverse, valorizzando l'autonomia delle comunità locali”

L’articolo 7, comma 1, lettere a) e b) della medesima legge che esprime: “(la suddetta legge ndr) [...] mette a disposizione delle istituzioni regionali e locali risorse, strumenti e competenze per attivare processi di democrazia partecipata, attraverso metodi che assicurano pari opportunità alle organizzazioni dei cittadini”

Il contenuto della legge delega 15/2009 “Accesso pubblico sui dati relativi a gestione attività della pubblica amministrazione”

Il DECRETO LEGISLATIVO 14 marzo 2013, n. 33: “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicita', trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni.”

Viste le delibere di bando della regione n.1294 del 16 settembre 2013 e n.162/2014 in merito allo stanziamento di fondi per i progetti di partecipazione popolare “affinchè sia garantita la massima inclusione dei cittadini nei percorsi decisionali di competenza dei governi locali”

 

CONSIDERATO

Che il progetto “Consiglio comunale dei ragazzi (cru)” attivato in Unione, buon strumento per far interessare i giovani, nonchè futuri potenziali “amministratori” del nostro paese, alla cosa pubblicanon si hanno piu notizie relative alla propria attività, dalla scorsa legislatura e riferimenti a tale attività sul portale web dell’Unione risalgono all’anno 2011 e successivamente compaiono solo determine di spesa.

Che in data 11/07/2013 in occasione di un consiglio comunale è stata approvata con deliberazione n.38 la  “Mozione consiliare per l’istituzione di Orti Urbani Sociali”  dall’allora  Lista Civica Bomporto 5 Stelle

Che in data 27/11/2013 in occasione di un consiglio comunale è stata approvata con deliberazione n.79 la  “Mozione consiliare per l’istituzione del Bilancio Partecipativo e Trasparente”  dall’allora  Lista Civica Bomporto 5 Stelle che prevedeva la promozione di una azione politico amministrativa per intraprendere il progetto in forma sperimentale del bilancio partecipativo e trasparente.

SI CHIEDE DI CONOSCERE

1 - In merito al bando per contributi a sostegno di processi di partecipazione (L.R. n.3/2010, art.6) dalla regione Emilia Romagna con delibera n.943 del 30 giugno 2014 – scaduto il 10 settembre scorso - con l’obiettivo di finanziare interventi finalizzati al costruire progetti per la partecipazione cittadina, accessibili ai disabili e fruibili in modo semplice dalla popolazione:

-       Se si è messa in opera qualche manovra o iniziativa per ottenere i finanziamenti;

-       quanti sono stati i fondi ricevuti per i progetti presentati anche in forma associata con altri soggetti e in tal caso, con che modalità questi sono stati investiti. 

2 - Lo stato dei progetti di collaborazione cittadina ed ascolto in essere, secondo quanto approvato in consiglio nella scorsa legislatura

3 - L’eventuale esistenza di altri mezzi non qui citati per arrivare agli obiettivi di cui la legge regionale n. 3/2010 e il relativo stato di sviluppo

4 - I dati di partecipazione relativi alle precedenti iniziative, le manovre informativo-pubblicitarie messe in atto precedentemente, il loro costo e, di conseguenza, il loro “roi” (return of investment)

                                                                                                                       Bomporto 8/10/2014

Il consigliere comunale Movimento 5 Stelle

Francesco  Piro

Please publish modules in offcanvas position.