OdG Pro Alluvionati di Bomporto e Bastigila del 19 Gennaio 2014

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Ordine del Giorno Consiliare per attivarsi presso il Presidente della Giunta Regionale e presso i rappresentanti del Governo nazionale,  affinché venga riconosciuto lo stato di calamità naturale, venga istituita una “zona franca urbana” che preveda una fiscalità di vantaggio per le vittime dell’alluvione nelle aree colpite dall’alluvione del Secchia 2014; e affinche vengano concessi deroghe ai vincoli del patto di stabilità e lo sblocco delle assunzioni per i Comuni colpiti.

A metà marzo L'Ordine del Giorno è stato modificato aggiornandolo e condiviso e poi riscritto con tutte le forze di maggioranza e opposizione, e verrà presto reso disponibile - ma sostazialmente non modifica di molto l'impianto originale du quella precedentemente presentata (vedi piu sopra)

Ecco la versione definitiva e approvata durante la discussione in consigliio comunele il 28 marzo 2014

 

Il Consiglio Comunale di Bomporto

 

 

 

PREMESSO CHE

 

Domenica 19 gennaio 2014 la rottura dell'argine del fiume Secchia in località San Matteo di Modena ha provocato un'alluvione nella nostra provincia interessando diversi comuni, fra cui una parte rilevante del comune di Bomporto;

 

Tale Alluvione ha causato circa un migliaio di sfollati, una vittima perita nel tentativo di salvare vite umane, centinaia di aziende o esercizi commerciali che hanno interrotto la produzione o la vendita, migliaia di addetti momentaneamente senza lavoro su tre dense aree produttive dei 2 comuni maggiormente colpiti, 2.500 ettari di produzioni agricole invasi dall’acqua e fortemente compromesse per la necessità di bonificare i suoli, milioni e milioni di euro di danni al momento non ancora perfettamente quantificabili (tra i 300 e i 400 quelli stimati dalla Regione; 900000 euro solo quelli censiti dall’Amministrazione Comunale di Bomporto per i soli danni a immobili, mezzi e beni strumentali dell’Ente);

 

Tali eventi hanno colpito una comunità già duramente sconvolta nel maggio 2012 da ripetuti eventi sismici, tale particolarità rappresenta, purtroppo, un fatto unico nel panorama nazionale;

 

A causa proprio del sisma 2012 nel corso del tempo sono emerse le fragilità della ripresa post emergenza, sotto forma di difficoltà di tenuta di mercato delle imprese, di peso crescente degli oneri economici derivanti da costi crescenti dovuti alla riorganizzazione dei cicli di produzione e dalla ridefinizione dei layout produttivi e logistici, dalla depressione dei consumi interni locali che hanno colpito in particolare le attività commerciali e dei servizi, la fragilità delle imprese nuove nate la cui probabilità di superare il secondo anno di attività;

 

Al di là degli interventi temporaneamente previsti, strettamente necessari alle prime necessità delle popolazioni colpite dai predetti eventi, nonché al successivo ripristino e reintegro dei beni di pronto impiego utilizzati nelle zone colpite, in misura tale da garantire l’operatività del Servizio nazionale di protezione civile in caso di future possibili emergenze, siritiene fondamentale garantire concrete possibilità di rilancio dell’economia dei territori colpiti, e lo sblocco di fondi per gli Enti Locali interessati in particolare, dal grave disastro alluvionale.

 

VALUTATO CHE

 

Il rinvio di nove mesi degli adempimenti fiscali rappresenta una prima tangibile risposta alla calamità ma non sufficientemente risolutiva, alla quale si dovranno affiancare altri provvedimenti e risorse per far risollevare la nostra comunità;

 

E’ stato straordinario l'afflusso di beni che stanno provenendo da donazioni di privati cittadini, associazioni, imprese, istituzioni, etc…in una eccezionale risposta di solidarietà;

 

CONSIDERATO CHE

 

Tra le misure di fiscalità di vantaggio che possono essere adottate per favorire la ripresa economica e sociale nelle aree colpite dall’alluvione e in quelle già colpite dai sismi del maggio 2012, può essere adottato – conformemente alle norme nazionali e dell’Unione Europea – lo strumento della Zona Franca Urbana, che, utilizzando i margini previsti, tra l’altro, dal regolamento CE n.1407/2013 e smi, può permettere di garantire, a determinate categorie di microimprese, anche agevolazioni di natura fiscale, in applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato sugli aiuti di stato di importanza minore (“De minimis”)

 

TENUTO CONTO 

 

Che il dibattito sull’opportunità di istituire una forma di agevolazione fiscale attraverso la forma di istituire una “zona franca urbana”, iniziato subito dopo il terremoto del maggio 2012, è diventato centrale sia a livello parlamentare, che in assemblea regionale;

 

Che questa proposta è stata caldeggiata in modo importante da diverse associazioni di categoria, economiche e professionali, da rappresentanze Sindacali,  Associative e da Comitati del territorio. 

 

PRESO ATTO

 

Del parere preliminare della Direzione Generale della Commissione Europea, la quale ha risposto che la fattibilità dell’operazione “zona franca urbana” per le aree colpite da calamità naturali riportate in premessa in realtà molto dipende dalle modalità di presentazione della domanda, a carico dell’autorità regionale;

 

Che l’Assemblea legislativa dell’Emilia Romagna ha adottato lo scorso 28 gennaio, una risoluzione che propone un approccio complessivo al tema della prevenzione e gestione delle calamità naturali e alle misure da adottare a favore delle popolazioni alluvionate.

 

CHIEDE AL GOVERNO, AL PARLAMENTO E ALLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA 

 

  1. di accertare le cause e le responsabilità della rottura dell’argine del fiume Secchia, fornendo alle amministrazioni locali una dettagliata relazione sui risultati di tali indagini, auspicando che la commissione d’inchiesta possa raggiungere i risultati in tempi brevi e certi.
  2. di elaborare e finanziare un piano di messa in sicurezza del nodo idraulico modenese attraverso opere, manutenzione e monitoraggio puntuale (su argini di fiumi, cavi e reticolo di bonifica nel complesso), di attuare un piano di intervento con tempistiche certe, di definire precisamente compiti e competenze degli enti preposti a tali funzioni e che semestralmente forniscano agli enti locali interessati le relazioni sulle attività svolte e pianificate.
  3. l’istituzione di una “zona franca urbana” che attivi meccanismi di fiscalità agevolata per le piccole e micro imprese;  una fiscalità di vantaggio per il resto delle rimanenti tipologie di attività produttive, che tenga conto del sovrapporsi dell’evento alluvione su aree già colpite dal terremoto 2012, in modo da incentivare la ripresa delle attività economiche e commerciali duramente colpite;
  4. l’esenzione fino alla fine del corrente anno di tutti gli adempimenti fiscali già prorogati al 31/10/2014;
  5. di prorogare e dilazionare almeno fino al 31/12/2014 gli adempimenti relativi al versamento di contributi previdenziali, assistenziali e di assicurazione obbligatoria;
  6. il congelamento almeno fino al 31/12/2014 delle rate dei mutui bancari senza oneri aggiuntivi e di ogni altra forma di finanziamento pendenti su edifici e imprese che siano risultate allagate o parzialmente allagate a causa degli eventi alluvionali del 19/01/2014;
  7. di ricercare e promuovere l’attivazione di forme idonee di rateizzazione agevolate di tutte le imposte dirette ed indirette e dei contributi previdenziali per le persone fisiche, le imprese ed i lavoratori autonomi residenti o operanti nelle aree interessate dall’alluvione del 19 Gennaio 2014 e degli eventi sismici del 2012, al termine della fase di sospensione già attivata, in modo da gravare meno sul costo del lavoro e per favorire al contempo il rilancio occupazionale di territori duramente colpiti;
  8. di esentare dall’Imu e della concorrenza alla formazione del reddito delle persone fisiche, delle imprese ed enti pubblici, quegli immobili che siano risultati parzialmente o totalmente allagati, o oggetto a vario titolo di ordinanza di sgombro, per l’anno 2014.

 

  1. lo stanziamento di fondi speciali per ottenere il risarcimento reale ed effettivo del 100% dei danni subiti dalle vittime dell’alluvione, quali famiglie, commercianti, attività produttive e agricole e al patrimonio pubblico;

 

  1. di sospendere i vincoli al patto di stabilità degli enti locali per l’anno 2014, in particolare attraverso  lo sblocco anche dei vincoli finanziari che riguardano i fondi accantonati negli anni precedenti dagli Enti virtuosi colpiti da tali calamità, e lo sblocco relativo alla spesa e all’assunzione del personale dell’ente, necessario all’espletamento delle funzioni straordinarie per gestire l’emergenza, post Alluvione 2014;
  2. l'esenzione dei tagli previsti dal decreto Spending Review per il biennio 2014/2015 per gli stessi Comuni colpiti dagli eventi calamitosi;
  3. di emanare una successiva Legge Quadro nazionale sulle Calamità Naturali, che normi e permetta di rispondere in modo univoco in tutto il Paese la gestione delle grandi emergenze, che favorisca e sostenga la messa in sicurezza del territorio a partire da quella idro-geologica, garantendo i diritti dei cittadini e definendo con chiarezza procedure, tempistiche e risorse in caso di eventi calamitosi. 

 

IMPEGNA L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE

 

 

 

1)       A sostenere l’impegno delle istituzioni regionali, ed in particolare del presidente della giunta regionale Vasco Errani, presso Governo e Parlamento nazionali affinchè si ottengano le misure richieste con forza anche dai Comuni, Associazioni e Cittadini;

 

2)       A trasmettere il presente OdG alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, a quelle di Camera e Senato della Repubblica, a quelle della Giunta e dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, a quelle della Giunta e del Consiglio provinciale di Modena;

 

3)       A tenere costantemente informato il Consiglio Comunale, nelle forme e nei modi più efficaci e tempestivi sulla gestione dell'emergenza e sulle scelte che si andranno delineando nelle diverse sedi istituzionali, affinché il concorso alla fase post-alluvione veda pienamente e fattivamente coinvolto il Consiglio stesso;

 

4)       A tenere costantemente informata e coinvolta la cittadinanza, nelle forme e nei modi più efficaci, affinché la partecipazione e il confronto siano elemento distintivo della fase post-alluvione condivisa e solidale di questa comunità.

 

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