OGGETTO: Mozione a contrasto dei provvedimenti inclusi nel decreto sblocca italia in discussione al Senato della Repubblica
I Consiglieri comunali Sotto riportati,
Premesso che:
Il D.L. 12 settembre 2014 n.133 denominato “Sblocca Italia” entrato in
Vigore il 13 settembre contiene norme che condizionano pesantemente le attività degli enti locali spogliandole talvolta di alcune funzioni centrali per l’attività di programmazione e governo del territorio;
in particolare il D.L. n. 133 modifica le norme sulla prospezione ricerca e coltivazione idrocarburi che diventeranno attività di pubblica utilità dalle quali sarà prevista l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio dei beni in essa compresi, fattispecie che porterà un grave danno ambientale ed economico ai proprietari dei terreni interessati;
in Emilia Romagna una importante parte del territorio, tra cui le zone colpite dal sisma nell’emilia del 2012, è soggetto a vincoli minerari per l’estrazione degli idrocarburi
Le autorizzazioni avranno effetto di variante urbanistica cosa che porterà il nostro comune di e i comuni limitrofi interessati ad essere spogliati delle proprie competenze strategiche e di pianificazione/programmazione territoriale (ci riferiamo ai Piani Regolatori e/o Piani strutturali Comunali).
Le attività di estrazione di idrocarburi (già di competenza statale per quello che riguarda le concessioni marine) interesseranno con competenza esclusivamente statale, anche quelle sulla terra ferma in modo indiscriminato.
Altra dannosa novità istituita dal Decreto Legge 133 2014 è che il rilascio del titolo di concessione di attività sui giacimenti sarà unico (le autorizzazioni per le attività di ricerca, prospezione e coltivazione di idrocarburi prima del Decreto erano atti amministrativi separati), e le autorizzazioni avranno una durata superiore ai 30 anni. Tra le province più colpite, ci sarà proprio quella di Modena per il numero di concessioni già insistenti sul territorio o quelle pendenti in attesa di via, sospese negli ultimi mesi dalla Regione E.R. per effetto dello spiacevole episodio di mancata trasparenza sulla divulgazione del rapporto ICHESE.
Le estrazioni marittime (che con questo decreto avverrebbero entro il limite delle 12 miglia)
avranno inoltre conseguenze molto impattanti per il tratto costiero dei Comuni rivieraschi.
Le norme contenute nel decreto n. 133 interesseranno dunque anche i procedimenti in corso e quelli vigenti.
Considerato che:
Gli effetti documentati della produzione di liquami, fanghi e gas inquinanti generati da questi tipo di attività estrattive non sono sicuramente auspicabili nell’ottica di favorire lo sviluppo economico e della salvaguardia delle tipicità agroalimentari ed enogastronomiche (e di tutte le attività indotte e connesse) tipiche del nostro territorio e dei comuni adiacenti. La concessione di coltivazione di idrocarburi potrebbe causare gravi motivi di pregiudizio rispetto situazioni di particolare valore ambientale, di produzioni agricole, legata anche ad una immagine sana del territorio, oltre ai rischi per la salute umana dovuta peggioramento di qualità dell’aria e inquinamento.
La regione Emilia Romagna, gli enti locali, le comunità territoriali, le realtà produttive e le associazioni sono orientate ad un sistema regionale integrato di sviluppo economico sociale ecosostenibile che la presenza dei progetti di estrazione di idrocarburi potrebbe fortemente compromettere.
Allo stesso modo, il rischio sismico è reale e preoccupante, in una regione già sismica di per se’, considerata l’evidenza scientifica di questi ultimi anni che mette in correlazione le attività petrolifere e re iniezioni di fluidi profondità, ad eventi di sismicità indotta o scatenante.
IMPEGNANO Il Sindaco e la Giunta affinché:
1) Si attivino,anche in sede di Commissione Grandi infrastrutture e mobilità, in una attività di monitoraggio coinvolgendo associazioni ed esperti del settore per seguire ogni iter di richiesta autorizzativa relativa alla ricerca e/o coltivazione di idrocarburi e stoccaggio di gas sul territorio comunale e limitrofi;
2) Presentino in qualità di amministrazione interessata, le proprie osservazioni ad ogni richiesta di concessione di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi in terra o in mare.
3) Oppongano a ogni atto legislativo che miri alla modifica della vocazione territoriale stabilita dai piani regolatori, prerogativa fondamentale i governo degli enti locali.
4) Si oppongano, dunque, a tutti gli effetti prodotti dal DL 133/2014.
5) Promuovano incontri pubblici per la divulgazione e la sensibilizzazione rispetto alle necessità di approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili.
6) Si impegnino, in particolare il primo cittadino di Bomporto a dichiarare pubblicamente, nelle sedi istituzionali e su tutti i mezzi di informazione, la propria contrarietà ad ogni istanza che sfrutti il territorio con la ricerca e l’estrazione di idrocarburi, attività che chiaramente non riveste caratteri di pubblica utilità essendo ad esclusivo vantaggio di pochissimi privati e a discapito dell’intera comunità della Regione Emilia Romagna.
Il presente documento è inviato per conoscenza agli organi Regionali dell’ Emilia Romagna
Nonché ai Ministeri interessati.
Bomporto 27/10/2014
Il consigliere comunale Movimento 5 Stelle Bomporto
Francesco Piro
Tiziana Cipriani
William Grosoli