Nuova centrale a combustione per il teleriscaldamento comparto PIP Bomporto

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E’ scaduto il 18 ottobre il termine per la presentazione delle offerte per la gara di realizzazione e gestione per 20 anni del nuovo sistema cogeneratore + centrale di teleriscaldamento della zona PIP di Bomporto (http://europaconcorsi.com/competitions/173941-Centrale-di-cogenerazione-e-rete-di-teleriscaldamento-a-Bomporto). La “storia” di questo bando inizia da lontano, quando, a fine 2008, la precedente Amministrazione insieme ad Aimag presentò domanda alla Regione per la realizzazione di tale impianto. Citando direttamente dall’articolo pubblicato sul giornalino Aimag (http://www.aimag.it/upload/Aimag/gestionedocumentale/descrizione_apea_784_3074.pdf), “…i progetti sono realizzati con un denominatore comune: risparmio ed efficienza energetica e produzione di energia e di calore utilizzando fonti rinnovabili (…) il teleriscaldamento abbinato alla cogenerazione viene ulteriormente affiancato da energia prodotta da fonte rinnovabile, diversa e specifica a seconda del territorio di riferimento”. Per Bomporto, all’epoca si parlava di utilizzare gli olii esausti di una delle industrie presenti in loco, che attualmente, invece, gestisce autonomamente (riutilizza o smaltisce?).

La Regione Emilia Romagna ha deliberato, tramite Delibera di Giunta n.142 dell’01/02/2010, di includere la proposta di Bomporto tra le aree produttive finanziabili, definendo anche l’importo massimo erogabile che nel nostro caso copre il 50% del costo dell’intervento (circa 2 milioni di euro); le convenzioni che rendono operativi i progetti sono state firmate da Regione, Provincia e Comune il 3/12/2010, stabilendo come termine per l’inizio dei lavori la fine del 2011. (http://www.dailyenmoveme.com/it/news/apea/apea-e-fonti-rinnovabili-modena-connubio-tra-industria-ed-energia)

Attualmente il bando è stato assegnato, secondo fonti autorevoli, alla stessa Aimag, che provvederà alla realizzazione ed alla gestione di tale impianto. Esso sarà, come da progetto, ad olio. Ora le due  domande che ci poniamo sono: primo, se la ditta che inizialmente aveva dato disponibilità ora gestisce in autonomia i suoi scarti…. Da dove arriva l’olio che verrà utilizzato? Secondo: ma l’olio di scarto è veramente una fonte rinnovabile, o ricade nelle “assimilabili” che proprio così ecologiche non sono?

Restiamo in attesa di ulteriori sviluppi.

2011-11-30

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