L'altra sera (16.12.2014) il consiglio comunale di Bomporto discuteva il conferimento della cittadinanza onoraria al magistrato antimafia, PM di Palermo, simbolo del processo sulla trattativa Stato-Mafia, Antonino Di Matteo. Era infatti in programma la discussione della mozione presentata dal gruppo consiliare del MoVimento 5 Stelle di Bomporto che puntava a riconoscere al giudice di Palermo la massima onorificienza cittadina.
L’obiettivo dei 3 consiglieri del M5S era, ed è, quello di accendere i riflettori sulla storia del giudice Di Matteo e sui rischi che corre ogni giorno a causa della sua lotta contro la mafia, in particolare dopo l’apertura del processo alla trattativa Stato-Mafia.
Obiettivo che, purtroppo, non sono riusciti a raggiungere, visto che la maggioranza di centro-sinistra ha votato contro alla richiesta, mascherandosi dietro scuse a dir poco ridicole e pietose.
La capogruppo di maggioranza Ilaria Malavasi ha proposto, durante la discussione, un emendamento alla mozione che di fatto ne azzerava l'efficacia, chiedeva infatti di farsi portavoce in provincia di una non meglio definita cittadinanza provinciale (ricordiamo che la cittadinanza è compito istituzionale demandato all’anagrafe e quindi di sola competenza comunale), dimostrando oltre al menefreghismo di fronte a temi così importanti, anche una buona dose di ignoranza sul funzionamento della macchina pubblica.
Per questo motivo il gruppo MoVimento 5 Stelle Bomporto, oltre a sentirsi offeso e scandalizzato da questa presa di posizione, premesso anche l’impegno profuso a sostegno di iniziative tramite proposte da intraprendere per l’implementazione della casa della legalità sorta mesi fa a Sorbara e di fronte all’ennesimo teatrino inscenato dalla maggioranza e dal sindaco, vuole dissociarsi completamente e categoricamente dalla decisione presa l'altra sera al consiglio..
Il gruppo crede che, ancora una volta e malgrado le dichiarazioni di facciata, si sia persa l’occasione per dare un segnale forte alla lotta contro la mafia e ad uno stato che deve difendere l’indipendenza della magistratura dai poteri forti e deviati, specialmente in un momento nel quale sale alle cronache nazionali una pericolosissima connivenza tra potere politico e potere mafioso.
Ovviamente i consiglieri e attivisti locali del M5S non si arrenderanno alla scellerata decisione della maggioranza e chiederanno a gran voce e senza paura di riconoscere il giusto tributo ad un servitore dello Stato.
Al magistrato Di Matteo va la nostra profonda stima e quella (a quanto pare) dei nostri elettori
I consiglieri Comunali del M5S
francesco Piro
tiziana cipriani
william Grosoli