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CASO HERA. FAVIA: LE INDAGINI CONFERMANO LE NOSTRE CRITICHE

Il Movimento a cinque stelle torna a contestare Hera. A prendere la parola e' il consigliere regionale Giovanni Favia, alla luce delle vicende giudiziarie che vedono nel mirino della Procura di Bologna cinque presunti appalti 'truccati' oltre che una segnalazione tardiva su rifiuti tossici emersi durante uno scavo. "Quello che e' avvenuto- sostiene Favia- conferma le preoccupazioni e le critiche del Movimento a cinque stelle al sistema Hera e piu' in generale alle societa' a capitale pubblico, che alla fine servono a creare delle aziende che lavorano in funzione pubblica ma che si muovono con eccessiva disinvoltura e che sono difficilmente controllabili dall'azione ispettiva". Favia si concentra in particolare su un aspetto emerso nell'indagine. "E' curioso che nelle gare ci fosse sempre un'azienda consigliata ed e' altrettanto curioso che quest'azienda nell'80-90% dei casi fosse quella che poi si aggiudicava la gara", dice il grillino riferendosi a quanto emerse dallo screening della Guardia di finanza. Ovvero il fatto che, in 93 gare su 131, l'azienda indicata dagli uffici tecnici di Hera nell'avviare la procedura di gara fosse poi anche la vincitrice dell'appalto. "Questo non avviene nelle gare che organizza una pubblica amministrazione- incalza Favia- il servizio che offre Hera e' di fatto un servizio pubblico e dovrebbe osservare le stesse norme previste per il controllo e la trasparenza". Infine, sui rifiuti tossici segnalati tardivamente (e secondo la Procura alterando la data per coprire il consapevole ritardo), dice: "Dopo l'affaire Cosentino- conclude Favia- ecco il ritrovamento dei rifiuti tossici con data truccata e l'avviso di fine indagine che ne consegue. Hera ne esce sempre peggio, seguiremo gli sviluppi con attenzione".