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LA RIVOLUZIONE INIZIA DAI TETTI!

  Gli studenti occupano il Comune

Sono sincero, ultimamente un po’ le speranze le avevo perse… mi guardavo intorno ed a fronte di tanti amici senza lavoro, una classe politica marcia fino al midollo, un sistema informativo che con le sue trasmissioni di “approfondimento” da due mesi non fa altro che propinarci dettagli su mamma Cosima, zio Michele e il cuoco Ivano di Avetrana… pardon il pasticciere Ivano…
Purtroppo non vedendo la minima reazione nel vedere che a Roma Fini e Berlusconi da mesi fanno il gioco del cerino e chi dovrebbe fare opposizione invece si perde anni di Vita nel gioco delle primarie, mi stavo quasi convincendo che forse ero l’unico ad incazzarsi.
Ed invece dai tetti, dalle gru, dai monumenti ha cominciato ad levarsi l’urlo di chi è stanco di chinare il capo, di chi è stufo di vedere i propri diritti buttati giù per il cesso, di chi adesso si vuole riprendere il proprio Futuro!.
Per la prima volta ho visto gli studenti prendere coscienza di che cos’è davvero questa “riforma”, questo decreto di legge Gelmini e con una determinazione mai vista negli ultimi 30 anni, andare in strada per far sentire il proprio NO!.
Questo decreto non riforma un bel niente, semplicemente taglia fondi e posti di lavoro, privatizza ed esclude!. Se fosse approvato, l’istruzione superiore, tornerebbe ad essere privilegio di pochi, di quelli che possono permettersela.
Il messaggio i ragazzi lo hanno capito bene infatti questa non è la solita fase di occupazione pre natalizia.
Nei cortei c’è di tutto, c’è chi ha smesso di studiare, ci sono laureati, addottorati, specializzati, ricercatori, insegnanti. Ho visto anche presidi e rettori.
Gli studenti in questi mesi hanno seguito attentamente le vicende dei propri padri, lavoratori che per far sentire la propria voce, per avere un minimo di visibilità, sono stati costretti a salire sui tetti delle loro fabbriche, arroccarsi sulle gru, occupare un carcere dismesso (Asinara), occupare impalcature ed oggi sentendo un Fini definirli solo “estremisti che hanno bloccato Roma”, stanno mettendo a rischio la propria vita per opporsi e risvegliare le coscienze.
Ai dirigenti di partito che già si spellavano le mani per acclamare ed accogliere il salvatore della Patria, “compagno” Fini, in assurde coalizioni, oggi quelle parole sono sembrate fuori posto, legate ad un passato fascista, post-fascista e berlusconiano creduto erroneamente finito.
A questi dirigenti consiglio di andare a fare due chiacchiere con quegli studenti avvinghiati ai cornicioni, loro non hanno dimenticato cos’è successo a Genova, al G8 del 2001 ed inoltre si ricordano ancora della presenza di Gianfranco Fini, vicepresidente del Consiglio, nella sala operativa della Questura di Genova.

La Rivoluzione è iniziata!
Rocco Cipriano
Attivista MoVimento 5 Stelle Modena e Provincia