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REFERENDUM ACQUA PUBBLICA E NUCLEARE


Ci hanno detto che il referendum non era lo strumento giusto, che l'acqua è un bene comune ma va bene che la gestiscano i privati che son più bravi, ci hanno detto che se non c'erano i privati a fare i piani industriali le nostre municipalizzate non avrebbero saputo dove sbattere la testa, e ce lo hanno  quelli della maggioranza, per tre anni di fila, dal governo fino alle nostre amministrazioni comunali.

Adesso si vedono in televisione fior di onorevoli e senatori di centro sinistra fare dotti commenti su un referendum che fosse stato per loro non ci sarebbe stato e che se non fosse per il fatto che era il solo e primo vero atto di contrasto alle leggi di Berlusconi, avrebbero contrastato ben volentieri al suo posto, mentre un movimento di popolo, senza una lira e senza bandiere di partito, raccoglieva 1 milione e 400.000 firme per quanto riguarda quelli sull'acqua. Beh, a quelli che ora verranno a fare festa in piazza sventolando bandiere di partito, dopo che irridevano noi cittadini che raccoglievano le firme (ricordo che solo noi a Bomporto abbiamo promosso una raccolta firme assieme a SEL e solo noi abbiamo fatto campagna elettorale con Banchetti nelle ultime settimane) e dopo una campagna referendaria dove hanno investito meno di un centesimo di quello che spendono per l'ultimo sindaco dell'ultimo paesino di montagna, chiederemmo gentilmente di non mettere il cappello su questa grande vittoria della società civile avulsa da organizzazioni partitiche.

Venite e festeggiate, ma perlomeno abbiate il pudore di lasciare le bandiere di partito a casa. 

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