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GAMBRO: Esubero a chi ?

Le parole dicono quello che siamo e quello che stiamo diventando: ieri eri lavoratore oggi sei esubero! Non bastano le solite finte lacrime per le famiglie che perdono il lavoro per i quali vengono recitati i soliti vecchi salmi del sindacato e del partito. Le frasi che leggiamo sui giornali sono create ad hoc per togliere ogni spunto di riflessione: “delocalizzare… scelta imprenditoriale… costo della manodopera…” espressioni di una retorica inafferrabile, studiate per indurre alla rassegnazione.

Il lavoro come valore non esiste più: è diventato una merce e le sue sorti sono prese attorno ad un tavolo dove siedono amministratori delegati e un corredo di politici e sindacalisti dotati di grande dialettica. Accanto al dramma della perdita del posto c’è qualcosa di ancora più grave: la perdita del legame tra lavoro, comunità e territorio (come se questi ultimi fossero solo voci da tradurre in costi ). Non serve solo una politica occupazionale, cassa integrazione, lavori socialmente utili ed altri palliativi del genere. Noi del MoVimento 5 Stelle vogliamo andare oltre! Vogliamo che il lavoro torni ad essere un’attività per migliorare la qualità della vita!

C’è bisogno di un cambiamento radicale e il MoVimento 5 Stelle propone di rilanciare l’economia sulla base di 3 punti programmatici che cambino radicalmente le attuali prospettive economiche ed occupazionali:

Investire in risorse locali:

Partire da un’ economia legata al territorio, all’ ambiente, ed all’ impiego di energie pulite su modelli di provato successo come quelli della “Associazione dei Comuni Virtuosi”, del “Centro Raccolta Rifiuti di Vedelago”, del Comune di Capannori. La nostra idea si basa sul rilancio delle risorse agricole locali per uso alimentare e, simultaneamente, energetico (l’uno non deve escludere l’altro). Trasformare i rifiuti in risorsa e materia prima per altri prodotti e soprattutto produrre meno rifiuti. Attuare un piano di riqualificazione energetica degli edifici pubblici e privati. Investire nella produzione e nella ricerca tecnologica in favore delle energie rinnovabili (solare, geotermico idraulico): settore che potrebbe, da solo, sostituire i tanti vuoti produttivi lasciati dal biomedicale e dall’agroalimentare.

 Ridurre il costo della politica:

Il nostro è un paese dove le imprese sono oberate dal fisco che a cascata produce un alto costo del lavoro e delle materie prime. Tutt’altro che irrilevante è il risparmio che si potrebbe ottenere riducendo le spese inutili della politica sia a livello nazionale che locale.Come MoVimento abbiamo rinunciato ai rimborsi elettorali spettanti alle nostre liste regionali di Piemonte ed Emilia Romagna (per un totale trecentotrentamila euro risparmiati e restituiti ai cittadini!). Abbiamo proposto l’abolizione delle province, l’accorpamento dei comuni di piccole dimensioni, la riduzione del numero dei parlamentari, l’ adeguamento degli stipendi dei politici a quello dei normali impiegati. Inoltre eliminare i rimborsi, le auto blu, le pensioni anticipate, le indennità e tante altri ben noti privilegi di casta.

Etica imprenditoriale e condivisione delle scelte.

La Gambro e tutto il biomedicale hanno ottenuto ed ottengono tuttora finanziamenti pubblici per la formazione del personale e lo sviluppo d’ impresa.Si riteneva che queste ditte avessero una responsabilità etica nel restare sul territorio contribuendo ad arginare il calo dei livelli di occupazione. Invece prendono la cassa e se ne vanno all’estero! Pensiamo che la responsabilità di una simile situazione di palese sopruso sia da imputare anche ad una politica compiacente od eccessivamente prona alle volontà delle multinazionali.

Una politica di aiuto alle imprese deve esigere tassativamente una contropartita seria sul piano dei diritti dei lavoratori e, altrettanto, sul piano delle politiche ambientali (a partire da maggiori controlli sull’ uso delle sostanze chimiche impiegate nella sterilizzazione). Il biomedicale può e deve continuare ad essere una risorsa per il territorio locale soltanto se le decisioni e le politiche intraprese dall’ azienda non sono a mero appannaggio di amministratori delegati, affaristi, politici e sindacalisti compiacenti. Il biomedicale fa parte della storia di Mirandola perché lo hanno fatto imprenditori e lavoratori locali: chiediamo che il biomedicale faccia parte anche del futuro di Mirandola.

Non stiamo parlando di utopia ma di seguire la politica attuata dal Governo tedesco nel piano anticrisi: un piano che ha come punto di forza il coinvolgimento dei lavoratori nella gestione aziendale.  In una economia sana la parola esubero non può avere alcun senso, tantomeno se rivolta a dei lavoratori. Vogliamo una economia che parli di salute, lavoro ed occupazione in armonia con il territorio e non un’ economia che parli il freddo linguaggio della speculazione e del profitto.

MoVimento 5 Stelle - Area Nord

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