COMUNICATO STAMPA: Pensare in fretta alla gestione del post terremoto

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 Pensare in fretta alla gestione del post terremoto

Dando ottimisticamente per scontato che scosse di intensità paragonabile alle due maggiori già avute il 20 ed il 29 maggio non si ripetano, ci aspetta il lungo tempo della ricostruzione e della ripresa di una vita con i suoi ritmi più consueti.

Le risorse messe ad ora a disposizione non sono assolutamente sufficienti, occorre potenziarle, e renderle accessibili senza intoppi burocratici, come sta succedendo invece per i fondi per l’affitto.

Deve essere data certezza quanto prima sui fondi messi a disposizione per chi ha la casa lesionata, inagibile o da abbattere; ancora non si sa come agire, chi paga, chi ne risponde.

Occorre un convinto sostegno a creare una zona defiscalizzata per un numero di anni sufficiente per permettere alle imprese di investire ed assumere e  per attrarre nuovi capitali.

Non tutti potranno rientrare al lavoro, almeno nel breve periodo. I lavoratori dipendenti vanno tutelati con una cassa integrazione adeguata al periodo di assenza, così come vanno aiutati economicamente anche i piccoli imprenditori: artigianie commercianti.

Si deve poi prevedere una uscita dal lavoro per chi, avanti con gli anni, non riuscirà più a rientrare, perlomeno utilizzando i criteri di pensionamento antecedenti la cosiddetta riforma Fornero.

Il sistema degli ospedali, soprattutto di Finale E. e Mirandola è saltato. È assolutamente necessario ripensare e rivedere le scelte del recente Piano sanitario provinciale, già a suo tempo criticate perché penalizzanti per il nostro territorio. E il momento di pensare, richiedere ed ottenere un ospedale nuovo, all’interno dell’Unione dei Comuni dell’area nord, che serva questa parte della provincia.

Il terremoto ha unito nella distruzione soprattutto i comuni della nostra Unione (l’UCMAN), la ricostruzione deve essere fatta insieme. Deve essere colta l’occasione per arrivare ad una unica programmazione territoriale, più efficace e meno dispendiosa; deve essere rilanciata l’idea del superamento dei tanti piccoli comuni, per arrivare ad un Comune unico dell’area nord in grado di pesare anche politicamente a tutela degli interessi legittimi di chi vi abita.

Che chieda ed ottenga che sia abbandonato il progetto dell’autostrada Cispadana, che le risorse siano invece investite per una viabilità seriamente al servizio del territorio, e non solo di attraversamento per interessi esterni ad esso.

Così gli appalti devono essere fatti attraverso un’unica Stazione appaltante, adeguatamente organizzata, in grado di avere il controllo sugli affidamenti e subappalti.

Affiancata da un Osservatorio sulle possibili infiltrazioni mafiose nella ricostruzione, osservatorio aperto al contributo della società civile locale.

Tutte le future scelte, decisioni pubbliche, la programmazione per la ricostruzione devono vedere la partecipazione ed il contributo dei cittadini e delle loro diverse forme organizzate, perché è su di noi che ricadranno.

Non è più il tempo delle contrapposizioni tra maggioranze ed opposizioni chiuse all’interno di un Consiglio comunale. Va rivista la democrazia decisionale, attraverso percorsi partecipati, che utilizzino strumenti nuovi, quali assemblee consultive, anche all’interno dei Consigli comunali, referendum propositivi  senza quorum, bilanci comunali partecipati.

 MoVimento 5 Stelle Area Nord Modenese

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