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Dismettere l’inceneritore di Modena. Riduzione, riuso e riciclo dei rifiuti: le 3 ERRE dei Comuni virtuosi
I 17 Comuni della Provincia di Modena in cui sono presenti le liste del Movimento 5 Stelle, detengono una quota pari al 63% circa del Consiglio locale di ATERSIR.
I candidati Sindaco del Movimento 5 Stelle sigleranno un impegno che li vincolerà in caso di loro elezione il 25 maggio laddove arrivassero alla predetta quota (di controllo) in ATERSIR.
Un vincolo di mandato nei confronti della cittadinanza sulla futura gestione dell’ente e che verrà sottoscritto in occasione del convegno pubblico
sabato 10 maggio 2014
presso
Sala Leonelli
Camera di Commercio di Modena
dalle
ore 10 alle ore 13
"Dismettere l’inceneritore di Modena.
Riduzione, riuso e riciclo dei rifiuti: le 3 ERRE dei Comuni virtuosi”
Numerosi i relatori e tutti specializzati in tematiche gestionali ed ambientali:
- Alberto Zolezzi, medico, deputato M5S Commissione Ambiente;
- Andrea Defranceschi, medico veterinario, Consigliereregionale M5S;
- Francesco Girardi, Ingegnere per l’Ambiente e il Territorio, già Consulente dell’Assessorato all’Ambiente del Comune di Capannori;
- Claudio Tedeschi, Amministratore Delegato Dismeco s.r.l. - Commissione Ambiente Confindustria Emilia Romagna;
- Luca Lombroso, metereologo, divulgatore ambientale e scrittore, esperto di clima, ambiente ed energia.
Concluderanno i lavori e illustreranno anche il patto impegnativo:
- Marco Bortolotti, candidato Sindaco M5S di Modena
- Filippo Gianaroli, candidato Sindaco M5S di Castelvetro Cinquestelle.
-Giulia Gibertoni, candidata M5S al Parlamento Europeo, interverrà in relazione ai profili comunitari sul tema della riclassificazione in atto degli inceneritori in impianti destinati alla produzione di energia elettrica ed ai riflessi negativi che da ciò deriverebbe nella nostra provincia.
Il Movimento 5 Stelle vuole dimostrare che anche a Modena si può e si deve dismettere l'inceneritore e che la strategia rifiuti zero non è un'utopia ma una pratica consolidata in molte realtà e che deve comunque diventare l'obbiettivo primario di una politica di gestione e trattamento dei rifiuti che non sia asservita a logiche diverse da quelle dell'interesse dei cittadini,dell'economicità del servizio , della tutela della salute e della qualità dell'ambiente in cui viviamo.
Dobbiamo ripensare l'intero ciclo, dal come e quanto produrre, al confezionamento, al trasporto, in modo tale da favorire al massimo le future, inevitabili strategie di riduzione, riuso e riciclo. Strategie ed esigenze che non si possono conciliare con le politiche fin qui adottate all’interno di ATERSIR (dove i sindaci PD rappresentano circa il 78% dell’ente) e che presuppongono invece il reperimento di quantitativi sempre maggiori di rifiuti da destinare alla combustione.
Per questo la prima cosa che occorre fare è ridiscutere tanto a livello regionale come a livello comunitario quelle normative e quei provvedimenti che hanno permesso di creare situazioni inaccettabili.