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Patto antievasione dei Comuni: resta ancora fuori Bomporto

Articolo tratto da La Gazzetta di Modena

 Il patto antievasione tra Comuni e Agenzia delle Entrate funziona: parola di Cgil. Ma c'è un "neo", spiega Franco Zavatti: «La mancata adesione di 15 Comuni nel Modenese». Tra questi, enti di "peso" come Sassuolo e Fiorano nel distretto ceramico e un alto numero in Appennino.  L'appunto arriva dall'assemblea nazionale delle Camere del Lavoro a Chianciano, dove Franco Zavatti, coordinatore del dipartimento legalità della Cgil regionale, ha illustrato i dati dell'Agenzia delle Entrate. Proprio da questi dati traspare che il patto antievasione, promosso da Anci nel 2009, funziona e conviene ai Comuni che lo hanno sottoscritto e che percepiscono una percentuale sulle sanzioni comminate. Basti pensare che in Emilia Romagna questo meccanismo ha consentito di recuperare a tassazione 10 milioni di imponibile e i Comuni di Mirandola, Soliera e Guiglia hanno il primato delle segnalazioni con 800mila euro di evasione recuperata. Ma nel Modenese 15 Comuni su 47 non hanno ancora provveduto ad adottare il protocollo e tra questi vi sono enti dal "peso specifico" considerevole, come Sassuolo e Fiorano per il distretto ceramico, e un elevato numero di Comuni dell'Appennino: da Montese a Pavullo, Palagano, Polinago, Prignano, Fiumalbo, Montecreto, Riolunato, Pievepelago e Serramazzoni. Si aggiungono poi alla lista anche Camposanto, Bomporto e San Cesario. Zavatti si chiede se il ritardo sia dovuto a «sottovalutazione, a ritardi burocratici o alla preoccupazione per un'eccessiva esposizione sul piano del consenso». I sindaci sottolineano che non si tratta di mancata condivisione degli intenti, ma di questioni di tempo, di priorità e, dall'anno scorso, anche di deroghe. «Già la Giunta Pattuzzi non aveva sottoscritto il protocollo - spiega Luca Caselli sindaco di Sassuolo - noi lo abbiamo inserito in agenda per quest'anno, fino ad ora ci siamo occupati di altre priorità. Riteniamo che aderire sia un segnale politico importante e lo faremo». Anche da Fiorano fanno sapere che la questione è in fase di valutazione e «dovremo vedere quale impegno comporta per la nostra organizzazione». Diversi Comuni tra quelli che ancora non hanno sottoscritto il protocollo sono temporaneamente "frenati" proprio «dall'impegno che questo comporta per la struttura comunale, soprattutto quando è di dimensioni ridotte e con poche risorse in fatto di personale» spiegano da Montese e San Cesario. Altri enti locali si stanno organizzando per provvedere nelle prossime settimane come Pavullo, Serra, Polinago e Fiumalbo. Altri ancora rientrano nelle deroghe introdotte nel 2010 per i Comuni al di sotto dei 5mila abitanti, come Camposanto e Montecreto, ai quali è concesso di attivare il servizio in maniera consorziata

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2 mesi dopo il comune ha sottoscritto il patto.