MODENA 23 GIU – Nei giorni scorsi si è svolto un sopralluogo di rappresentanti del gruppo M5S di Modena e dei Comuni dell’Unione del Sorbara (colpiti dalla tragica alluvione del gennaio 2014) e del presidente della Consulta Ambientale di Modena per verificare lo stato dei lavori di manutenzione e riduzione della presenza di essenze arbustive e arboreee per la rimozione di depositi in alveo, in corso in queste settimane lungo il Panaro. Lo scopo degli interventi sono il taglio selettivo della vegetazione ripariale» e «taglio fitosanitario» per tutte quelle piante e arbusti, che lungo le sponde del fiume Panaro si presentano in cattive condizioni o secche e che con l'erosione del fiume alle radici risultano inclinate e potrebbero rovesciarsi nel corso d'acqua causando poi frane e intasamenti a valle, in fase di piena. L'importo dei lavori di manutenzione, appaltati da Aipo in uno di questi siti, è di 319mila euro.
«Con questi sopralluoghi periodici andiamo a verificare lo stato dei lavori e come vengono eseguiti e se rispettano le prescrizioni previste dal committente. Un primo sopralluogo è avvenuto nella zona di ponte Sant’Ambrogio, dove l'azienda specializzata, la Boschiva srl - Fll. Valentini incaricata da STB e Aipo tramite affidamento, è al lavoro per tali interventi e da quanto appurato durante la visita sembra stia lavorando discretamente bene, rispettando le prescrizioni di AIPO, e delle indicazioni presenti nella determina regionale che ne ha affidato l’intervento (n° 5512 del 06/05/2015) effettuando un vero taglio selettivo rispettoso degli esemplari arborei che non danno problemi alle sponde del fiume. Diversa invece la situazione che si assiste nelle zone del Panaro più a nord, tra Modena e Bomporto, in cui sta operando la WOOD ENERGY già tristemente famosa per la strage di alberi sul torrente Tiepido e suoi affluenti. Abbiamo infatti rilevato tutt’altro modus operandi rispetto alla prima ditta, con diverse discrepanze rispetto a quanto previsto nella collegata determina regionale (n° 15191 del 23/10/2014) che ci inducono a supporre il non rispetto delle prescrizioni presenti in quegli atti, in particolar modo abbiamo rilevato che in molti tratti dove hanno operato, risulta disattesa la modalità di taglio selettivo degli esemplari arborei, come specificato nella direttiva regionale stessa, a favore invece dell’estirpazione totale e selvaggia di grosse piante per lo più presenti nelle aree golenali, che guarda a caso garantiscono il legno di maggior pregio.
Gli interventi di riduzione in alveo e sulle sponde invece (la parte che più determinano le criticità idrauliche ancora presenti) risultavano del tutto assenti fino a quel momento. In entrambi i sopralluoghi non abbiamo visto tecnici o funzionari di AIPO, alla quale ricordiamo è affidata la sorveglianza e la vigilanza dei lavori, come prevedono le stesse determine regionali, e questo è un altro punto a sfavore di chi ha commissionato e dovrebbe controllare lo stato di avanzamento di tutti questi lavori.
Più in generale purtroppo continuiamo a leggere cifre spropositate per interventi di questo genere, migliaia di euro di soldi pubblici (seppur arrivati con il decreto emergenza alluvione) per questi interventi di sistemazione e di manutenzione straordinaria post alluvione lungo i corsi d'acqua, a nostro avviso ingiustificati rispetto alla tipologia e la qualità del lavoro effettuato fin’ora. Non sono state rispettate le DIRETTIVE CE 409/79 e 43/92 che tutelano le aree boscate e e le biodiversità, e Aipo inoltre, dovrebbe affidare questi lavori in base a delle normative di Valutazione di incidenza e Valutazione ambientale strategica per tutelare i corridoi ecologici e l'ambiente intorno al fiume», osservano il M5S Modena e Emilio Salemme della Consulta per l'Ambiente.