La Regione lancia il progetto LIFE-PRIMES per rendere “resilienti” le popolazioni a rischio alluvioni, coinvolgendole direttamente. Un’iniziativa colpevolmente snobbata proprio dalle amministrazioni comunali colpite dalla recente alluvione di gennaio 2014!
Per “resilienza” si intende la capacità di “diventare elastico”, vale a dire nel caso delle comunità a rischio interessate la capacità di assorbire l’urto di un evento potenzialmente molto traumatico. Come? Sensibilizzando i cittadini e mettendo in atto tutte le misure sia attive sia passive che permettano di rispondere con la massima efficacia possibile all’evento stesso; ciò al fine di azzerare o quasi le conseguenze dell’evento nefasto e di ritornare il più velocemente possibile alla normalità.
Il progetto denominato Climate Change Events riguarderà alcuni comuni sia arginali sia rivieraschi, ma nessuno di quelli direttamente coinvolti nel drammatico evento alluvionale del gennaio 2014. È un peccato perché a questi Comuni potevano portare un capitale di esperienza prezioso, senza contare che ad essi andava una meritata forma di risarcimento culturale proprio dal punto di vista formativo - nel progetto della Regione infatti si cita testualmente “... in tal modo i cittadini si sentiranno parte viva del progetto di messa in sicurezza e quindi immediatamente ne saranno più consapevoli, con ciò aumentando la loro resilienza. In sostanza ogni comunità interna ad ogni area pilota discuterà in merito alle priorità e alle azioni ottimali da implementare nel territorio che conoscono in modo da mitigare il rischio...".
La tanto sbandierata importanza e criticità del nodo idraulico modenese dunque non è stata minimamente tenuta in Considerazione da nessuno, Regione in testa. Perchè?
È stata un’occasione anche per i nostri sindaci (compreso Modena), con in testa quello di Bomporto, Borghi - si ricordano i numerosi annunci e proclami già dalla campagna elettorale e periodicamente ripresi, anche di recente, sul concetto-mantra di “transizione verso comunità resilienti” - che non dovevano lasciarsi sfuggire, tanto più che proprio nel nostro territorio un comitato cittadino apolitico (ArginiaMO) aveva prima sollevato l’importanza di tali pratiche, e successivamente aveva messo a punto degli studi esattamente sulla gestione dell’Emergenza e sul Rischio idraulico, con tanto di documenti elaborati e messi a disposizione di tutti pubblicamente, amministrazioni comprese!
Vogliamo infatti ricordare che a quasi 2 anni dall’alluvione, sul territorio colpito ancora non si hanno notizie nè di attivazioni di sistemi avanzati di allertamento per eventi eccezionali di tipo idrogeologico e nè di esercitazioni di evacuazione o simulazioni periodiche di gestione dell'emergenza a scopo preventivo, per mantenere "allenata" e consapevole la cittadinanza su cosa bisogna fare in queste particolari situazioni da eventi eccezionali.
Tornando al progetto adottato della Regione, esso prevede di stabilire con i Comuni prescelti dei Piani di Azione Locali detti AAP (Local civil AdapAction Plans), che nell’ambito del Climate Change, e avrebbe potuto portare sin da subito alle nostre comunità duramente colpite sia strumenti che conoscenze e introdurre metodi con progetti pilota, sia fondi e finanziamenti extra-comunali da investire sul territorio. Tutte cose alle quali i nostri sindaci (compreso Modena) evidentemente non sono molto interessati ad avere...almeno nel breve periodo.
Nel frattempo, anche per tutto il resto, non ci resta che sperare nella buona sorte, consapevoli che per come si è agito fin’ora (AIPO, ADB-Regione, etc…) sui nostri fiumi e argini, possiamo dormire sonni tranquilli anche per il prossimo autunno/inverno, con il bene placido dei nostri sindaci.
(Movimento 5 Stelle – Comuni di Bomporto, Bastiglia, Ravarino)