Stefania Garuti
Stefania Garuti
Lunedì 27 febbraio 2012 inizia ufficialmente la raccolta firme in tutta Italia per la proposta di legge di iniziativa popolare “Iniziativa Quorum Zero e Più Democrazia“. Già in 42 città di tutta Italia ci sono cittadini e gruppi che hanno detto che si daranno da fare.
L’obiettivo dell’Iniziativa Quorum Zero e Più Democrazia è togliere il quorum dai referendum e introdurre strumenti di democrazia diretta sperimentati, efficaci e normalmente utilizzati in diversi paesi del mondo (ad esempio in Svizzera, negli U.S.A, in Germania) come il referendum propositivo, il referendum confermativo, il referendum costituzionale, la revoca degli eletti, l’iniziativa popolare a voto popolare ed altri, dettagliati nei 18 articoli del progetto di legge.
Testo finale iniziativa quorum zero e più democrazia
L’unico strumento che oggi i cittadini possono utilizzare, è il progetto di legge di iniziativa popolare che richiede almeno 50.000 firme, per poter essere depositato in Parlamento ed essere lì discusso. Le proposte di legge di iniziativa popolare presentate fino a fine 2005 e trasformate dal Parlamento in legge sono il 13%. Le firme potranno essere raccolte da qualsiasi cittadino che intenda attivarsi nel proprio Comune ed, eventualmente, in quelli limitrofi, avvalendosi del supporto che questa guida vuole offrire. Chi vuole aiutare può visitare il sito www.quorumzeropiudemocrazia.it
Infine potete aiutare a diffondere questa iniziativa scrivendo ai vostri amici via email, su FaceBook, su Twitter e inserendo un link all’iniziativa nel vostro blog.
Migliorare la democrazia in Italia, ora dipende solo dal NOSTRO impegno
A seguito della notizia dello stop all'ampliamento dell'inceneritore (ricostruzione terza linea) deciso di recente a livello regionale nei confronti dell’ente gestore, come Lista Civica 5 Stelle manifestiamo una amara soddisfazione. Tale soddisfazione sarebbe pienamente giustificata se l’inversione di rotta fosse avvenuta a seguito dalla presa di coscienza della assurdità dell’investimento economico e di indirizzo futuro nella direzione dell’incenerimento dei rifiuti, processo costosissimo, obsoleto ed inquinante che oltre tutto avrebbe solamente rallentato la diffusione di efficaci politiche per la raccolta differenziata e la riduzione dei rifiuti; oppure in conseguenza a qualche Amministrazione lungimirante che, prendendo posizione contraria, avesse “aperto gli occhi” all’ente gestore.
Ricordiamo infatti che i Comuni della provincia, tra cui anche il Comune di Bomporto, erano stati chiamati a fornire parere in merito nella conferenza dei servizi chiusasi a metà Settembre 2011; il Sindaco di Bomporto Borghi, in quell’occasione, diede parere positivo, nonostante le obiezioni della Lista Civica Bomporto 5 Stelle, basate, tra l’altro, anche sul fatto che non fosse ancora concluso l'iter del nuovo Piano di Gestione Rifiuti Provinciale: l’ampliamento, concesso in anticipo rispetto al PPGR, avrebbe quasi certamente segnato la strada per i prossimi anni, vincolandola alla capacità di incenerimento della nuova linea. Il parere positivo venne dato dal Sindaco, vincolato però al mantenimento del limite di incenerimento dei rifiuti speciali a 30.000 tonnellate annue, come scritto nella contro-mozione proposta ed approvata dalla maggioranza stessa nel consiglio del 6 settembre scors,o in opposizione alla nostra; al momento dell’ approvazione dell’ampliamento in sede di AIA, però, il tetto massimo di rifiuti speciali passò al 28% della capacità complessiva d’incenerimento dell’impianto, cioè oltre 67.000 tonnellate. Più del doppio.
Aspettiamo da mesi risposta in merito, come richiesto da questo atto, nei prossimi consigli comunali. Nei prossimi mesi sarà invece La nuova Autorità D'ambito Regionale, a cui è stata affidata la competenza su pianificazione, regolazione e vigilanza della gestione dei rifiuti, a decidere se serve veramente la nuova Linea di Incenerimento da 60000 Ton/Anno, in base al nuovo piano di gestione rifiuti che dovrà essere redatto a livello regionale. La parola chiave si chiama "rifiuti speciali", che come sapete sono soggeti al mercato libero. Stay Tuned.
Simone G.
Tratto Dal Blog di Carpi 5 Stelle e L.Paluan
C'è un Comune, quello di Modena, che ha portato avanti 2 progetti di urbanizzazione, rispettivamente di 200 e 400 appartamenti e passa, all'interno della fascia di protezione del campo pozzi dell'acquedotto di Modena, gestito da Hera, e del campo pozzi di Aimag, che fornisce acqua a 21 Comuni della provincia di Modena e qualcuno nel mantovano. Tutti i pozzi attingono dall'acquifero di Cognento, una frazione di Modena.
Due progetti che hanno fatto molto discutere ed hanno portato alla nascita spontanea di un movimento critico di cittadini, che hanno dato vita dapprima ad un Comitato, e addirittura, oggi, ad un Forum di Comitati in tutta Modena, tali e tante sono le proteste rispetto a come sta crescendo la città.
Il 28 dicembre, durante le feste natalizie, zitto zitto, il Piano Particolareggiato per via Aristotele, ovvero per gli oltre 400 appartamenti che insisteranno sul campo pozzi di Aimag, viene depositato nel Comune di Modena.
Da allora ci sono stati il parere contrario di Arpa e Ausl e quello di Aimag (espressi, a dire il vero, con una certa prudenza, quasi a non urtare la sensibilità degli amministratori modenesi), e di molti tecnici di primo livello, che sostengono pareri diametralmente opposti rispetto alle argomentazioni portate avanti dal Comune di Modena, per bocca dei suoi assessori all'urbanistica Sitta e all'ambiente Arletti in primis.
Purtroppo, al di fuori di questi soggetti, non si è sentito un parere, che fosse uno, da parte di un qualunque rappresentante dei Comuni del comprensorio Aimag.
Gli unici a portare l'attenzione sulla questione siamo stati noi del Movimento 5 Stele, con prima la Lista civica Carpi 5 Stelle, seguiti dalla Lista civica Bomporto 5 Stelle, per il resto silenzio di tomba.
E meno male che, da quando il tema acqua è diventato centrale nel dibattito politico sul significato e l'importanza dei beni comuni, si sente ripetere ad ogni buona occasione, dai pubblici amministratori in genere, che i cittadini devono stare tranquilli perché, qualunque sia il tipo di affidamento, pubblico, privato o misto, il controllo dell'efficenza e dell'efficacia della gestione, fa capo all'Ato (ora riformata), dove siedono e decidono i Sindaci dell'ambito territoriale.
Ecco, qui abbiamo un limpido esempio di cosa sia, tradotta in concreto, la garanzia che offrono i sindaci in Ato:
A Carpi in occasione della conferenza di Martedo 14 febbraio, organizzata dal Comitato Referendario per l'Acqua, registriamo la clamorosa sconfessione di uno degli assunti dell’odg votato da PD e IDV a Carpi, che nella loro ansia di placare gli “allarmisti” (cioè di tutti quelli che credono che costruire case intorno ai pozzi di captazione dell'acqua potabile gestiti da AIMAG sia un controsenso), sono arrivati a scrivere in un atto pubblico votato dalla maggioranza, che il campo acquifero di via Aristotele sarebbe protetto da 70 metri di argilla impenetrabile. Li avevamo già contestati in consiglio comunale, ma l'altra sera è venuto in nostro soccorso anche l’arch. Stancani, del Comune di Modena, che ha ricordato come lo strato argilloso vari da un ottimistico 20 metri ad un più realistico 16 metri di media con zone fino ai 9 mt, in quanto non uniformi, quindi il pericolo di infiltrazioni dall’alto, come ha chiaramente illustrato l’ing. Spaggiari (ex presidente AGAC), sostenuto anche dall’intervento dell’ing. Dal Pan, (ex direttore AIMAG), è tutt’altro che da considerarsi nullo. Altro punto che inquieta, è che tutto il meccanismo di “difesa” del nostro campo acquifero per PD di Carpi si basa sul fatto che esistono organi di vigilanza (ARPA e ASL) e che spetta loro dire se costruire su un campo acquifero è cosa sensata o no. Loro lo hanno già abbondantemente detto, in pareri pieni di perplessità, riserve e prescrizioni, che ieri sera (14 febbraio ndr), nelle parole dell’arch. Stancani si sono trasformati miracolosamente in “pareri favorevoli”. Chiunque può leggere quei documenti disponibili in rete sul sito di Modena Attiva, e farsi la propria opinione in merito, ma pare evidente che se anche documenti di quel tipo possono essere spacciati dal Comune di Modena come “pareri favorevoli”, forse si dimostra una volta di più come la difesa della nostra acqua richieda prese di posizione politiche forti nei confronti del Comune e provincia di Modena, non il nascondersi dietro un dito operati dalle maggioranze PD nei nostri comuni. Sindaco, PD a Carpi hanno detto e scritto che a loro non interessa “partecipare a crociate”, che “monitoreranno la situazione”. Dopo ieri sera appare evidente che non sono in grado manco di “monitorare” il testo di un odg (più per non dare fastidio a Sitta e al PD di Modena che non per manifesta incapacità). La salubrità delle nostre acque è in mano loro e la cosa appare veramente poco tranquillizzante.
Tutto questo dimostra una cosa molto semplice: i Sindaci, Ato o non Ato non garantiscono un bel niente, i cittadini informati, sono l'unica garanzia!
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